giovedì 15 novembre 2007

Riprendiamoci le strade

Ogni ciclista ha un desiderio: vedere le strade libere dalle auto. Probabilmente questo non accadrà mai, l'automobile è ormai un mezzo di trasporto radicato nella mentalità comune. Insostituibile agli occhi della gente.
Su questo andrebbe fatta una riflessione, con riferimento alla giornaliera disinformazione fatta dai mezzi di informazione, ci si passi il corretto gioco di parole. Ogni veicolo comunicativo sfrutta il presunto fascino dell'automobile per creare un'unica convizione, ossia che per spostarsi è necessario infilarsi in un corpo di metallo e gomma, inserire petrolio raffinato nel serbatorio, bruciare buona parte dello stesso ed emettere fumi maleodoranti e nocivi. Per ovvi motivi quest'ultima parte viene omessa nei messaggi pubblici e pubblicitari.
Chilometri di vecchie strade urbane ed extrarbune sono state occupate prima ed usurpate poi dai mezzi a motore. Senza possibilità d'appello per nessuno.
Si continuano a progettare tangenziali ed autostrade per arrivare ovunque a bordo del proprio mezzo a motore, favorendo una serie di drastiche trasformazioni, sia del territorio che del corpo umano. In buona sostanza le gambe non ci servono più a nulla, primo caso di disabilità volontaria.
Difronte a tutto questo è lecito lanciare messaggi forti, urlare in silenzio per farci sentire meglio, parlando con la forza delle azioni.
La critical mass nasce con questo spirito, ed a parte i singoli assembramenti che si organizzano spontaneamente nelle metropoli di tutto il mondo, assai significativo è il messaggio della Critical Mass interplanetaria che ogni anno si organizza a Roma, per rivendicare il proprio essere, le proprie volontà e le proprie scelte, da parte di chiunque ami ancora questo bellissimo luogo in cui viviamo.
Di seguito il link del film sull'ultima Critical Mass interplanetaria.
http://video.google.it/videoplay?docid=-5301300331690981514&q=live+bicycle&total=1438&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=5

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