venerdì 19 dicembre 2008

Rapporto Euromobility - Kyoto Club

Euromobility, unitamente al Kyoto Club, ha provveduto a pubblicare il rapporto 2008 relativo allo stato della mobilità sostenibile in Italia in base ad un'analisi svolta su 50 città italiane selezionate su tutto il territorio nazionale.
Le notizie che emergono, pur risultando incoraggianti, se considerati alcuni aspetti isolati, appaiono complessivamente negative.
Il dato incredibile riguarda il numero di automobili possedute, ben 62 ogni 100 abitanti, ovviamente questo come dato medio, visto che in alcune città ci si avvicina senza tanti problemi al 100%: incredibile ma vero.
Già questo la dice lunga su una situazione che ha come punto di riferimento la gestione dello spazio pubblico, quel luogo della socialità che giornalmente viene rubato dalle auto, che lo occupano impunemente (la violazione, senza conseguenze, dei divieti di sosta, è una regola costante). Basti pensare alle piazze, ai marciapiedi, alle aiuole, agli spartitraffico, ai cortili, ai vicoli, ormai invasi dalle auto.
Possiamo dire che la socialità moderna è collassata nell'isolamento privato, sia esso quello dell'automobile o quello dell'abitazione.

Nonostante la presenza di normative volte ad incentivare l'adozione di mezzi di spostamento alternativi all'automobile, la situazione italiana è ben lunga dell'essere definita ottimale.
L'esperienza del car pooling, così come quella del taxi collettivo, è stata adottata solo nel 42% delle città esaminate, ma questo numero è reso elevato dall'attivismo(?) delle realtà del Nord.
I centri urbani del Sud e delle Isole sembrano sconoscere questo sistema di trasporto che permetterebbe di ridurre drasticamente la presenza di auto sulle strade.
Lo stesso discorso può essere fatto con il car sharing, Sud e Isole sembrano non conoscerlo, quasi fosse un'idea sovversiva per certi amministratori.

Il Bike Sharing dovrebbe essere ormai un'esperienza molto modaiola ( il Velìb parigino insegna ), ma il nostro paese si sa, considera modaiole solo certe cose e la bici non rientra in questo poco invidiabile elenco.
L'esperienza del bike sharing ha trovato buona diffusione un po' su tutto il territorio nazionale, ma di certo siamo lontani da numeri che possono considerarsi ben auguranti.
Come al solito il Nord è avanti, seguito da discrete esperienze al Centro ed esperienze isolatissime al sud, anche se molto positive (Bari).

L'uso della bici secondo i dati forniti dall'ISFORT dovrebbe essere in crescita, attestandosi al 6,4% fra gli spostamenti nelle città al di sotto dei 100.000 abitanti, ma anche questa è una notizia che al Sud prendiamo molto con le pinze.

Considerato il dato complessivo della mobilità sostenibile le nostre città sono totalmente vocate all'uso dell'automobile per gli spostamenti urbani, continuando ad incentivare il cittadino in tal senso.
I mezzi pubblici sono assolutamente inaffidabili ed insufficienti e la cosa più assurda è che il ritardo degli stessi è determinato dall'abnorme numero di veicoli privati che intasano le strade, come a dire che se si mollasse l'auto a casa e si utilizzasse il mezzo pubblico ne benficerebbe l'intera collettività
Ma si sa, citando le conclusioni del rapporto, la situazone in Italia, e Gela la rispecchia perfettamente, è rappresentata molto chiaramente da quell'amministratore che disse: " Guardi, per il traffico meno facciamo più facciamo"

Tutti i dati li trovate nel rapporto: http://www.euromobility.org/documenti/strumenti/Volume50citta_finale.pdf

Nessun commento: