mercoledì 24 dicembre 2008

Illuminiamoci di immenso

Le notizie che leggiamo sui giornali ultimamente sembrano bollettini di guerra. Sono centinaia gli utenti deboli della strada travolti dalle autovetture che non rispettano alcun limite di velocità (già di per se estremamente pericoloso l'attuale limite dei 50 km/h).

Al calar della sera la situazione peggiora. La visuale di un'automobilista è assolutamente distorta dalla velocità del mezzo condotto. Il nostro corpo ha delle reazioni differenti quando si superano i limiti di velocità fisiologici dell'andare a piedi o in bici (3 - 30 km/h).

Oltre questi limiti diventa più difficile percepire immediatamente e pienamente la realtà circostante, ancora di più la sera.

Per questo motivo, quando scegliamo la bici per muoverci dopo il tramonto, dobbiamo aumentare al massimo la nostra visibilità.

Il video (solo in tedesco) mostra le diverse condizioni di visibilità del ciclista da parte di un'automobilista in rapporto alla velocità dell'auto.

(fonte: www.veloplus.ch)

martedì 23 dicembre 2008

Freddo?


Stranamente certe immagini riscaldano il cuore.
Neve dal cielo e freddo intenso, ma la bici, caldaia naturale per eccellenza, si usa sempre in quel di Copenaghen (fotografia del 22/12/2008, http://www.copenhagencyclechic.com/ )

Vien da sorridere quando dicono, ma come si fa ad andare in bicicletta a Gela in inverno, si muore di freddo(???).

Per la coronaca, minima della notte a Gela oggi: 9 gradi; temperatura osservata alle ore 08 del mattino: 12 gradi ( Fonte: Aeronautica Militare italiana)

Temperatura osservata a Copenaghen alle ore 08,20 del mattino di oggi: 0 gradi (zero).

Nient'altro da aggiungere!

lunedì 22 dicembre 2008

L'Olanda "docet"

Si sa, gli olandesi sono maestri in ciclabilità urbana.
Finalmente è disponibile anche in inglese il portale olandese "Fietsberaad", praticamente una banca dati internazionale su politiche e azioni a favore della mobilità ciclistica.
Il portale, già in lingua tedesca, francese e spagnola, oltre che, naturalmente, olandese, è uno strumento specializzato per promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto principale e per diffondere le politiche, già adottate in mezza Europa, per rendere ciclabili le città.
Il portale, che consente anche ricevere gratuitamente una newsletter sulle informazioni più recenti, è uno strumento in più anche per i nostri amministratori di enti locali, tecnici e progettisti, pubblici e privati, oltre che per le stesse associazioni di ciclisti, per poter accedere in tempo reale ad informazioni su studi, ricerche e realizzazioni già attuati in Europa.

domenica 21 dicembre 2008

Pedalando sotto la pioggia


Sfatiamo il mito che andare in bici sotto la pioggia sia impossibile.

La pioggia è un elemento naturale, se adeguatamente coperti il principio è lo stesso dell'andare a piedi sotto l'acqua battente.

Ecco un bel video girato dalla San Francisco Bicycle Coalition, relativo alla sicurezza del ciclista negli spostamenti notturni ed alle uscite sotto la pioggia.



Attenzione gente, San Francisco, patria di salite ripide come pareti, è uno dei luoghi del Nord America dove si fa maggior uso della bici per gli spostamenti quotidiani.

Se confrontata a San Francisco Gela è praticamento in pianura.


Pedalate gente e niente scuse!!!

venerdì 19 dicembre 2008


Sosteniamo la campagna lanciata dagli amici di PartenoVelox: http://partenovelox.forumattivo.com/portal.htm

Rapporto Euromobility - Kyoto Club

Euromobility, unitamente al Kyoto Club, ha provveduto a pubblicare il rapporto 2008 relativo allo stato della mobilità sostenibile in Italia in base ad un'analisi svolta su 50 città italiane selezionate su tutto il territorio nazionale.
Le notizie che emergono, pur risultando incoraggianti, se considerati alcuni aspetti isolati, appaiono complessivamente negative.
Il dato incredibile riguarda il numero di automobili possedute, ben 62 ogni 100 abitanti, ovviamente questo come dato medio, visto che in alcune città ci si avvicina senza tanti problemi al 100%: incredibile ma vero.
Già questo la dice lunga su una situazione che ha come punto di riferimento la gestione dello spazio pubblico, quel luogo della socialità che giornalmente viene rubato dalle auto, che lo occupano impunemente (la violazione, senza conseguenze, dei divieti di sosta, è una regola costante). Basti pensare alle piazze, ai marciapiedi, alle aiuole, agli spartitraffico, ai cortili, ai vicoli, ormai invasi dalle auto.
Possiamo dire che la socialità moderna è collassata nell'isolamento privato, sia esso quello dell'automobile o quello dell'abitazione.

Nonostante la presenza di normative volte ad incentivare l'adozione di mezzi di spostamento alternativi all'automobile, la situazione italiana è ben lunga dell'essere definita ottimale.
L'esperienza del car pooling, così come quella del taxi collettivo, è stata adottata solo nel 42% delle città esaminate, ma questo numero è reso elevato dall'attivismo(?) delle realtà del Nord.
I centri urbani del Sud e delle Isole sembrano sconoscere questo sistema di trasporto che permetterebbe di ridurre drasticamente la presenza di auto sulle strade.
Lo stesso discorso può essere fatto con il car sharing, Sud e Isole sembrano non conoscerlo, quasi fosse un'idea sovversiva per certi amministratori.

Il Bike Sharing dovrebbe essere ormai un'esperienza molto modaiola ( il Velìb parigino insegna ), ma il nostro paese si sa, considera modaiole solo certe cose e la bici non rientra in questo poco invidiabile elenco.
L'esperienza del bike sharing ha trovato buona diffusione un po' su tutto il territorio nazionale, ma di certo siamo lontani da numeri che possono considerarsi ben auguranti.
Come al solito il Nord è avanti, seguito da discrete esperienze al Centro ed esperienze isolatissime al sud, anche se molto positive (Bari).

L'uso della bici secondo i dati forniti dall'ISFORT dovrebbe essere in crescita, attestandosi al 6,4% fra gli spostamenti nelle città al di sotto dei 100.000 abitanti, ma anche questa è una notizia che al Sud prendiamo molto con le pinze.

Considerato il dato complessivo della mobilità sostenibile le nostre città sono totalmente vocate all'uso dell'automobile per gli spostamenti urbani, continuando ad incentivare il cittadino in tal senso.
I mezzi pubblici sono assolutamente inaffidabili ed insufficienti e la cosa più assurda è che il ritardo degli stessi è determinato dall'abnorme numero di veicoli privati che intasano le strade, come a dire che se si mollasse l'auto a casa e si utilizzasse il mezzo pubblico ne benficerebbe l'intera collettività
Ma si sa, citando le conclusioni del rapporto, la situazone in Italia, e Gela la rispecchia perfettamente, è rappresentata molto chiaramente da quell'amministratore che disse: " Guardi, per il traffico meno facciamo più facciamo"

Tutti i dati li trovate nel rapporto: http://www.euromobility.org/documenti/strumenti/Volume50citta_finale.pdf

venerdì 12 dicembre 2008

Le rastrelliere a New York


Il dipartimento dei trasporti della città di New York (DOT) ha indetto un concorso di design per la progettazione e la realizzazione delle nuove rastrelliere da posizionare in città. Il concorso è stato vinto da due designers danesi, Ian Mahaffy e Maarten De Greeve, con un progetto davvero originale e dotato di estrema praticità.
I due designers sono stati scelti a seguito di una selezione che aveva ridotto il gruppo dei probabili vincitori a soli dieci progetti.
L'iniziativa è da rimarcare, dato il valore intrinseco che le rastrelliere hanno nell'ambito dell'arredo urbano.
L'opera di Ian Mahaffy e Maarten De Greeve (nella foto), denominata "Hoop", ricorda la ruota di una bici ed è una piccola opera d'arte che verrà installata in tutta la città di new york per un numero di 5.000 rastrelliere.
Ecco il link alle immagini della rastrelliera HOOP: http://nycityracks.files.wordpress.com/2008/07/bettlelab.pdf



venerdì 5 dicembre 2008

LIBRI


Parliamo di libri interessanti: Vita e Morte dell'automobile, Guido Viale, ed. Bollati e Boringhieri
L’automobile è da tempo la principale fonte del malessere urbano. Aumenta le distanze, sospingendoci verso l’hinterland per allontanarci dalla congestione; divora il nostro tempo negli spostamenti e negli ingorghi; rende l’aria irrespirabile; ci assorda con il rumore; contribuisce più di qualsiasi altra fonte all’emissione di gas di serra; grava in misura insostenibile sui nostri redditi e sui bilanci comunali; è un fattore di isolamento per tutti – distanze, ingorghi, aggressività e competizione – e di discriminazione per le persone senza auto o senza patente; distrugge la socialità, consegnando al traffico e alla sosta vie, strade, piazze e persino marciapiedi, cioè lo spazio pubblico dell’incontro.
Con il trasporto flessibile (servizi a domanda e car-sharing) tutto ciò può essere evitato. Informatica e telecomunicazioni consentono già oggi di garantire spostamenti porta-a-porta, senza traffico e ricerca del parcheggio, a costi economici, sociali e ambientali molto inferiori a quelli che si pagano con un’auto a testa.
Progetatre il trasporto flessibile in una società complessa richiede la partecipazione consapevole e negoziata di molti soggetti: utenti, maestranze, amministrazioni, imprese, enti, associazioni, tecnici, educatori. Si tratta di un modello organizzativo replicabile in moltri altri servizi pubblici, per il quale oltre alle tecnologie occorre costruire un know-how di gestione che potrà costituire un fattore di competitività decisivo per un’economia come la nostra, altrimenti condannata al declino.

l'autore
Guido Viale vive a Milano e si occupa di politiche attive del lavoro in campo ambientale per un’agenzia pubblica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il Sessantotto. Tra rivoluzione e restaurazione (Mazzotta, Milano 1978); Un mondo usa e getta. La civiltà dei rifiuti e i rifiuti della civiltà (Feltrinelli, Milano 1994 e 2000); Tutti in taxi. Demonologia dell’automobile (Feltrinelli, Milano 1996); A casa. Una storia irritante (L’ancora del Mediterraneo, Napoli 2001).