mercoledì 25 febbraio 2009

Quartieri a misura di automobile

La progettazione di nuove zone residenziali dovrebbe tenere in considerzione la vivibilità dei luoghi e la loro conseguente socialità. Questo vuol dire considerare tutti gli aspetti legati alla mobilità delle persone che ci vivono. Mobilità significa analizzare sistemi di spostamento differenti rispetto al veicolo a motore privato, che consentano a tutti di raggiungere le destinazioni volute senza gravare sulla già precaria situazione viaria delle nostre città. I marciapiedi dovrebbero essere ampi e accoglienti; dovrebbero esserci percorsi ciclabili protetti e lineari, che conducano in sicurezza dal punto di partenza a quello di arrivo; andrebbero intensificati al massimo i mezzi pubblici ed i sistemi di bike sharing; l'eventuale collocazione del quartiere in zone pianeggianti rispetto a centri urbani posti su piccole colline dovrebbe spingere l'amministrazione ad acquistare mezzi pubblici che consentano di caricare la bici a bordo a chi vuole evitare di affrontare i tratti in salita.
L'elenco fatto è meramente esemplificativo, ma delinea una struttura di quartiere che consentirebbe di ridurre drasticamente l'uso dell'automobile, con evidenti risultati in termini di benessere collettivo.
Purtroppo la realtà è lontana da questi progetti.
Analizzando lo sviluppo recente dell'area nord-ovest della città di Gela, è possibilie individuare diversi quartieri residenziali di nuovisimma costruzione. Tutti nati sulla piana a Nord della città, al confine con la campagna e strappando terra a quest'ultima.
Per comodità ne analizziamo uno dal nome fumettistico: "MODERNOPOLI".
Nato negli ultimi anni, come altri quartieri recenti, si basa sul concetto residenziale del sobborgo isolato con effetto dormitorio. Sono tutte villette mono familiari che danno su strade enormi prive di qualsivoglia elemento legato alle forme di mobilità di cui parlavamo prima.
A fronte di ampie carreggiate, alcune simili ad autostrade, non sono state pensate assolutamente le piste ciclabili, eppure tutto il quartiere si sviluppa in pianura, come i due terzi dell'intera città di Gela. I marciapiedi hanno dimensioni ridicole, all'incirca un metro di larghezza nei punti più ampi e sono, inoltre, solcati, a distanza regolare, dai pali dell'illuminazione pubblica.
La evidente conseguenza sul comportamento degli abitanti, con infrastrutture simili, sarà quella di utilizzare sempre e solo l'automobile, anche per i soli spostamenti all'interno del quartiere.
Non sono stati costrutiti parchi o piazze, luoghi necessari per la socialità; non sono previste in maniera chiara fermate dei mezzi pubblici, forse, ma è una semplice considerzione, perchè i mezzi pubblici lì non arrivano.
Modernopoli non ha nulla di moderno, sembra un avamposto del vecchio Far West, un villaggio isolato in un deserto verde di grano e ronzante di zanzare.
Rimaniamo delusi da tali risultati, soprattutto perchè le nuove aree di sviluppo rappresentano occasioni per realizzare forme nuove di urbanizzazione che consentano un nuovo modo di pensare la mobilità.

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