sabato 31 ottobre 2009

Scatti Urbani 2

Alba fredda in una mattina d'autunno nostrano. Il piano Notaro sonnecchia odoroso di brina e umidità. Lì sul piano, adagiato in bilico verso ponente, il Liceo Scientifico E.Vittorini scricchiola mentre il sole riscalda piano le pareti crepate e le serrande sfasciate. Si appoggia silenzioso al muro maestro del I.T.I.S. e insieme osservano il mare piatto e silenzioso. Improvviso un suono, un gracchiare acuto di marmitta.
Sepolto il silenzio, scomparsa la brina, gli scricchiolii sono tuoni ed il mare fumo denso di diesel da SUV e Cinquecento.
Il piano Notaro è un Cul de sac; è un budello chiuso da dove non si può uscire se non facendo un largo giro su se stesssi; è uno spazio grande per l'uomo ma angusto per l'auotoimmobilista.
Sul fianco nord marciano lenti i veicoli che accompagnano gli alunni, come un corteo ministeriale verso l'istruzione e la gloria. Soliti dubbi insorgono sulla condizione degli arti inferiori degli studenti, ma sono dubbi irrisolti, perchè in apparenza, davanti al cancello, non potendo raggiungere l'aula con l'auto, si muovono sulle loro gambe.
Scaricato il figlio, il genitore si infogna nel sacco budelloso del piano Notaro, centinaia di auto scorrono lungo il versante sud, clacson strombazzanti, nebbia fitta di fumi combusti. La signora al balcone sorride mentre i panni stesi si asciugano in fretta sotto il tepore tiepido del motore a scoppio.
E' un ingorgo fatale e privo di colore, una matassa intricata che si sbroglia lentamente.
Poi torna il silenzio, in attesa del nuovo corteo che verrà a caricare i giovani uomini trasformati in pacchi da consegnare.
(2/Continua)

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