lunedì 29 ottobre 2007

Quasi una guerra

Continuiamo a segnalare l'attacco costante che da diversi fronti viene fatto nei confronti della bicicletta.
Lungi dall'essere tutelata come mezzo di trasporto alternativo, la bicicletta viene snobbata a livello istituzionale, ciò determinando una notevole condizione di svantaggio e debolezza.
Svantaggiata nel confronto con gli altri mezzi, perchè esclusa dai piani di studio urbanistico in moltissime città italiane. Nella nostra, Gela, è totalmente ignorata.
Forse perchè convinti gli amministratori gelesi che non sia problema rilevante quello della viabilità; che la bicicletta sia mezzo ludico da lasciare alle (rare) gite domenicali; che non vi sia denaro da spendere in contesti poco utili.
Viene giusto chiedersi, allora, cosa sia utile in una città che vuole sentirsi fortemente rinnovata, vestita di una nuova coscienza.
Non lo sono di certo i mega parcheggi progettati di recente per accogliere automobili fantasma, con la motivazione che questo decongestioni le vie cittadine. Motivazione infondata, atteso che è dimostrato che più parcheggi non alleggeriscono il traffico, ma si limitano ad attirare più auto. Inoltre, l'alleggerimento veicolare delle strade principali non si capisce bene a quale fine venga perpetrato, atteso che non si è sviluppato alcun progetto serio di viabilità alternativa (bus di dimensioni adeguate alle vie cittadine, con corse frequenti e maggiormente capillarizzate; piste ciclabili e marciapiedi percorribili dai pedoni senza interruzioni.).
Nel frattempo nessuno osa avventurarsi in città utilizzando la bicicletta, per paura di essere investito da automobilisti e motociclisti assai indisciplinati, per usare un allegro eufemismo.
Situazione di debolezza questa che non va sottovalutata, poichè con una politica di questo tipo, volta ad incentivare al massimo l'uso dell'auto, minacciando il povero ciclista, anche chi volesse iniziare ad usare le due ruote a pedali per gli spostamenti quotidiani si vede costretto a rinunciare, nel timore di assai spiacevoli disavventure.
Continuiamo a vigilare!

Nessun commento: