lunedì 3 dicembre 2007

Letteratura


Il libro che nasce durante il viaggio ha il sapore acre di certa buona polvere, quella che sa di fatica e salite, paesaggi mozzafiato e tramonti che abbracciano il cuore.
Da sempre i viaggiatori hanno scritto i loro pensieri, lungo taccuini fatti di fitti appunti, registratori instancabili di esperienze vissute.
Da Marco Polo a Chatwin, passando per Stendhal e Goethe, la letteratura di viaggio è stata, prima ancora che testimonianza, sogno per i lettori e bisogno irrinunciabile per gli stessi autori.
L'andare in viaggio in bici mantiene oggi inalterato un certo sapore di avventura, qualcosa che si è perduto tra le vie asettiche dei viaggi low cost, inconsapevoli e temibili, sopratutto per gli abitanti che subiscono l'orda migratoria occidentale.
Così, raccontare il vaggio a pedali lascia ancora un segno indelebile da entrambe le parti della pagina: quella di chi la scrive e quella di chi la legge.
A noi piace consigliare, ogni tanto, qualche testo che segue questa scia, senza presunzione, ma con il sano piacere che abbiamo provato nel leggere le pagine del libro.
Ecco allora lo splendido viaggio di due Cilcoturisti Italiani; un viaggio durato un anno lungo le coste di tutta Europa; senza mai lasciare il mare, sotto il sole e le intemperie, fino al mitico capo Nord.
Dategli una lettura e poi diteci

A Capo Nord; di Aldo Arrighi e Carla Figini. Ed. Edicilo

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