lunedì 16 marzo 2009

C'era una volta la "Graziella" e poi...

C'era una volta la mitica "Graziella", prodotta dalla "Carnielli". Bici pieghevole per antonomasia, forse un po' scomoda, ma pur sempre innovativa, con quel suo colore blu notte, le sue cromature e le infinite imitazioni. Oggi la "Graziella" è un reperto celebrato come le auto d'epoca, ma le bici pieghevoli tornano attuali e mostrano la loro praticità. La rivista "Altroconsumo" ha fatto dei test su una serie di marchi produttori di bici pieghevoli e ne ha ricavato anche un'interessante video-trailer: http://www.altroconsumo.it/bici-pieghevoli-guarda-il-video-s236533.htm
Certamente la loro vocazione è fortemente cittadina, per i pendolari che utilizzando i mezzi pubblici giungono nel centro delle città e decidono di scorrazzare liberi dopo avere tirato fuori la lo pieghevole. Questo non ne eslude altri e diversi usi, visto la loro praticità. Di certo, in aree urbane piccole, forse è meglio partire direttamente da casa con la propria bici a dimensioni normali, visto che le piccoline saranno pure comode, ma sono sempre surrogati di una vera bici, uno per tutti il non indifferente problema delle ruote piccole.
Fatta questa puntualizzazione rimaniamo comunque entusiasti di questi piccoli mezzi ad alta tecnologia e vederle in giro in sostituzione delle automobili sarebbe davvero una conquista di civiltà per il tossico da auto.

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