giovedì 31 gennaio 2008

Bici e inquinamento

In bici si respira troppo inquinamento?
Cliccate su questo link e avrete la risposta:
http://www.pisamo.it/uploads/2008_01_8_14_47_20.pdf

martedì 29 gennaio 2008

Giornata ferrovie dismesse - Iniziative Sicilia

La giornata nazionale delle ferrovie dismesse è una grandiosa occasione per pedalare sui vecchi tratti ferroviari italiani.
In Sicilia le iniziative sono due, una per la sicilia orientale e l'altra per quella occidentale.

Ad oriente si pedala sulla vecchia tratta che collega Godrano-Ficuzza-Corleone (km 30 circa) ex-ferrovia Palermo-S.Carlo.
Ad occidente invece il percorso permette di attraversare la valle dell'Anapo seguendo la ferrovia dismessa Siracusa - Vizzini.

link utile per l'orientale: http://www.ferroviedimenticate.it/eventi/siracusa-vizzini.htm

venerdì 25 gennaio 2008

Pista ciclabile a Gela


Uno dei progetti in via di sviluppo è quello relativo alla realizzazione di alcuni tratti di pista ciclabile che siano realmente utili alla viabilità in bicicletta.
Per meglio chiarire la nostra idea esponiamo il progetto considerando l'area pianeggiante a sud della città.
Una breve analisi dei possibili spostamenti ciclabili denota la tendenza da parte dei cittadini ad individuare nel quartiere di Macchitella il principale luogo di destinazione per due categorie di ciclisti:
a) quelli che da casa lo raggiungono in bici; b) quelli che vi arrivano in automobile e lì si muovono in bici.
Considerata questa utenza come certa, il primo troncone della pista ciclabile dovrebbe svilupparsi all'interno del quartiere di Macchitella.
La struttura del quartiere, urbanistica in genere e viaria nello specifico, consente di pensare ad un tracciato che, girando ad anello lungo il v.le Cortemaggiore ed il v.le Enrico Mattei, abbia dei collegamenti perpendicolari verso il centro del quartiere medesimo, in direzione dei cosiddetti "Muretti".

Con riferimento al successivo troncone, questo dovrebbe partire da Macchitella e arrivare al porto rifugio.

Infine, per quel che riguarda l'ultimo tratto lo sviluppo dovrebbe riferirsi all'ultima parte del lungomare fino al fiume Gela.

Il fatto di avere preso in considerazione l'intero lungomare ed il quartiere di Macchitella nasce dalla necessità di creare una prima struttura in una zona dove la percentuale di utilizzo della bici è da considerarsi sufficiente sul piano meramente ludico e con una buona prospettiva di incremento sul piano della mobilità vera e propria, soprattutto in considerazione degli spostamenti all'interno del quartiere di Macchitella.

Per quanto riguarda la realizzazione dell'opera, limitandoci qui ad alcuni dati a-tecnici possiamo sottolineare la neccessità che la pista sia debitamente separata dalla sede stradale da un cordolo fisico al fine di impedire il parcheggio sulla stessa e l'invasione da parte di altri veicoli.
Questa precisazione al fine di escludere TASSATIVAMENTE l'idea di tracciare la pista direttamente sulla strada, cosa che, l'esperienza in altre città insegna, porterebbe al successivo utilizzo della pista ciclabile come parcheggio.

giovedì 24 gennaio 2008

Bici in Piazza a Palermo

Gli amici del Coordinamento Palermo Ciclabile hanno organizzato una bellissima iniziativa per domenica 27/01/2008. Bici in Piazza.
Cliccate sul link per tutti i dettagli: palermociclabile.altervista.org/index.php?entry=entry080122-205823

lunedì 21 gennaio 2008

Ciclovie Pugliesi

La questione della Ciclovia di Gela rimane apertissima.
L'itinerario da noi proposto ha ricevuto un notevole riscontro in termini di attenzione ed interesse.
Questo non può farci che immenso piacere.
Dobbiamo perfezionarlo, ovviamente, e, soprattutto, dobbiamo riuscire a porre lungo lo stesso una adeguata segnaletica che permetta a tutti di percorrerlo, in parte oppure nella sua interezza.
La nostra esperienza e il nostro entusiasmo non sono un'eccezione, ma una realtà che si sta diffondendo.
Ci piace guardare le esperienze ed i progetti altrui, per crescere ed imparare.
Ecco il sito dei Cicloamici di Mesagne ed i loro progetto per rivalutarie come vie ciclabili le splendide strade secondarie della Puglia.
http://www.cicloamici.it/vieverdi_brindisi.htm

Giornata nazionale ferrovie dismesse


Il 2 marzo è stata istituita quale giornata nazionale delle ferrovie dismesse.
Per tutte le informazioni cliccate il link sottostante:

giovedì 10 gennaio 2008

Parliamo di Bike - Sharing


Articolo da www.lastazionedellebiciclette.com
"Una valida opportunità per muoversi liberamente in mezzo al traffico cittadino ed entrare senza ostacoli anche nelle aree ad accesso vietato ai motoveicoli, facendo al tempo stesso attività fisica visitando una città da turista, magari per raggiungere una mostra d’arte o anche semplicemente per scoprirla liberamente con la libertà data da una bicicletta.
Adottato per la prima volta nel 2001 dalla città di Ravenna, il sistema di bici pubbliche "C’entro in Bici" è ora una bella realtà presente in 25 tra le più importanti città italiane, molte delle quali a vocazione turistica, e 8 regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Abruzzo e Sardegna), e in costante e progressiva espansione. Tra le città che hanno adottato il sistema nel 2004 anche Roma con il distretto dell’Università Roma 3 e numerosi Comuni della cintura dell’hinterland milanese, da San Donato, Carugate a Cernusco sul Naviglio e Gallarate.
Cos'è il C'entro in BiciProgettato dall’ingegnere romagnolo Fulvio Tura, depositario del relativo brevetto, è infatti possibile ottenere gratuitamente una chiave che permette di prelevare una bici pubblica da una delle rastrelliere disseminate tra centro città e zone periferiche (a discrezione delle singole Amministrazioni), solitamente in prossimità di punti strategici come stazioni ferroviarie, principali parcheggi scambiatori cittadini, piste ciclabili, fermate dei taxibus eccetera, per consentire al cittadino residente come al turista di poter accedere al servizio il più comodamente possibile.C’entro in Bici permette infatti di lasciare la propria auto ai margini dei centri storici e prelevare una bici con la quale muoversi liberamente dribblando i problemi legati al parcheggio o al mancato accesso a zone a traffico limitato, sempre più frequenti.Dopo averla liberamente utilizzata per i propri spostamenti, l’utente non dovrà far altro che riporre la bici nella rastrelliera dalla quale è stata prelevata e "liberare" così la chiave che rimarrà di sua proprietà per ogni successivo utilizzo di qualsiasi bici, anche in altre città che adottano lo stesso sistema.Tutte le bici, caratterizzate da colori raggianti (diversi in ogni città, dal blu al rosso rubino, all’arancio), sono equipaggiate con ruote anti-foratura, cavalletto e doppio cestino dove poter comodamente riporre oggetti personali ed eventuali acquisti."
Pensarlo anche da noi non è proprio un'eresia!!!
Link informativi

lunedì 7 gennaio 2008

La bici illuminata

Il comitato Segrate Ciclabile ha messo in rete questo interessante video sull'uso della bici e sui vantaggi che da esso derivano, soprattutto quando ci si fa notare dagli automobilisti!!!

Ciclista in Norvegia


il ciclista urbano, quello che usa la bici come mezzo di tasporto e non solo come giocattolo, ha sempre esperienze interessanti da narrare, come questa, tratta da un libro di un autore norvegese, Ender Loe, "Doppler vita con l'alce", edito da IPERBOREA:


« [...] Mio padre era appena morto e sepolto, mia madre, le mie sorelle e io avevamo sistemato tutte le incombenze pratiche e io ero uscito in bicicletta. Era primavera. Ed era una gioia andare di nuovo in bicicletta nel bosco dopo il lungo inverno. Io naturalmente vado in bici tutto l'anno. Da casa al lavoro e ritorno. Sono un ciclista. Forse sono soprattutto un ciclista. Non c'è stato delle strade che possa fermarmi. D'inverno uso le gomme chiodate. Il casco. Guanti da bici. Pantaloni e giacche modificati apposta. Computer da bici. Luci. Faccio quattromila chilometri in bicicletta all'anno. E non ci penso due volte a rompere i tergicristalli delle macchine che si comportano male. Do una botta sul cofano. Picchio sul finestrino. Grido fino a farmi venire la voce roca e non mi spavento quando gli automobilisti si fermano per prendersela con me. Litigo fino allo sfinimento, difendendo a spada tratta i miei diritti di ciclista. E vado a razzo. Molto più a razzo delle automobili. Il momento migliore è negli imbottigliamenti del mattino. Per esempio giù per la Sognsveien, oltre il quartiere di Adamstuen e fino a Thereses gate e Pilestredet. Ci sono un sacco di macchine e spesso anche dei tram. Il tram ferma giusto in mezzo a Thereses gate e, dato che arrivano sempre delle auto nell'altra direzione, devono aspettare, mentre io salto sul marciapiede, pedalo mantenendo bene la destra rispetto a quelli che salgono sul tram, mi fiondo in strada con ancora quattro-cinque metri di vantaggio sul tram e un buon anticipo sulla sua partenza. Proprio li il marciapiede è un po' più alto del normale e leggermente risalente, così posso prendere lo slancio e atterrare su tutt'e due le mote insieme esattamente in mezzo ai binari. Mi riesce da dio, ma non ne faccio una gran scena. Chi lo deve vedere, lo vede. Magari ispira qualcuno a prendersi una bicicletta. Il solo pensiero è già una ricompensa. Lo porto con me per il resto della giornata pedalando verso l'ostacolo successivo, che è la rotonda di Bislet, altro punto dove ho sviluppato una tecnica spettacolare che gli autisti di professione non apprezzano affatto e che forse in effetti non è proprio dalla parte giusta della legge. Ma un ciclista è costretto a diventare un fuorilegge. E costretto a vivere fuori dalla società e in rotta con il sistema stabilito di viabilità che sempre più incoraggia esclusivamente la circolazione motorizzata, anche per le persone di sana costituzione. I ciclisti sono degli oppressi. Siamo una minoranza silenziosa, i nostri territori di caccia sono sempre più ristretti e siamo forzati a comportamenti che non ci si addicono, non possiamo parlare la nostra lingua, ci obbligano alla clandestinità. Ma state in guardia, perché l'ingiustizia è talmente palese che nessuno deve stupirsi se accumuliamo rabbia e aggressività, e un bel giorno, quando i non-ciclisti saranno così grassi da riuscire a stento a rotolare dentro e fuori dalle loro auto, noi ciclisti ci prenderemo la nostra rivincita con ogni mezzo. Sono un ciclista. E un marito e un padre e un figlio e un dipendente. E il proprietario di una casa. E legioni di altro. Si è così tante cose. Dunque, me ne andavo in giro in bicicletta. In primavera. E a un certo punto sono caduto. In modo piuttosto rovinoso. D'altra parte, si sa, nel bosco si va forte. E i margini di manovra sono spesso ridotti. Avevo deviato da una specie di sentiero e pedalavo nella brughiera, diretto verso una discesa ripida, quando la ruota davanti si è bloccata di colpo tra due pietre. Ho fatto un volo sopra al manubrio andando a sbattere col fianco contro una radice e per finire mi è arrivata la bici sulla fronte. Sono rimasto KO. All'inizio faceva un male cane. Non riuscivo a muovermi. [...]»

domenica 6 gennaio 2008

BICIGRILL

Andare in bicicletta deve essere un piacere, una forma di mobilità non accessibile unicamente ai praticanti in senso stretto, con la tutina elastica e i muscoli tirati, che sfidano con esperienza l'asfalto rovente di traffico delle nostre strade, ma aperta indiscriminatamente a chiunque.
Con metodica costanza insistiamo sul progetto del tratto ciclabile Gelese.
Una via extraurbana della lunghezza di circa quaranta chilometri che corre dal lago Biviere fino alla diga Comunelli, passando sul lato Nord della città e solcando la piana. (Vedi sezione itinerari)
Questo non è l'unico percorso possibile, ne abbiamo pensati diversi, non tutti ancora presenti nella sezione itinerari di questo sito.
Ognuno di questi percorsi consente di utilizzare la bici per tratti variabili, con scelte chilometriche personali, e gradi di difficoltà differenti. Quello che li accomuna è la possibilità di pedalare lontani dal grande traffico veicolare, immersi nella natura, in totale libertà.
Sarebbe bello potere scegliere la bici la domenica mattina per organizzare una gita fuori porta lungo questi percorsi.
La nostra idea è quella di rendere questi tragitti fruibili a chiunque, con l'apposizione di adeguata segnaletica, la creazione di mappe e, cosa davvero importante, la costruzione di piccole area di sosta e assistenza lungo il percorso, una sorta di Bicigrill, variante silenziosa ed ecologica dell'Autogrill.
La cosa è stata realizzata con successo nella provincia di Trento, se volete visitate il link: http://www.ripristino.provincia.tn.it/Piste_Ciclabili/bicigrill.html